Nanomateriali per la salute e l’ambiente
I materiali a struttura core-shell, dove nanoparticelle di un particolare elemento sono rivestite con un’altra sostanza, possono avere molte applicazioni in nanotecnologia e nanomedicina. Un’iniziativa congiunta tedesca e croata ha sviluppato un processo per applicare proteine uniche provenienti da organismi marini alle nanoparticelle per produrre materiali a struttura core-shell. Il progetto CORESHELL(si apre in una nuova finestra), finanziato dall’UE, ha studiato l’impiego di enzimi marini che formano ossidi di metallo e enzimi ossidasi multirame (MCO) provenienti da batteri marini. Esso si è inoltre concentrato su una forma di enzima laccasi derivata dalle spugne marine, che può essere usata per creare materiali nanocompositi a ossidi di metallo. I partner del progetto hanno immobilizzato una laccasi di spugna su nanoparticelle magnetiche di ossido di ferro. Inoltre, l’enzima può essere usato insieme alle proteine che formano silici o altri ossidi metallici per formare nanoparticelle contenenti gusci multipli di ossidi metallici come i titani. Le proprietà fotocatalitiche e ferromagnetiche delle nanoparticelle titani-ossido di ferro hanno permesso lo sviluppo di un metodo per l’eliminazione rapida ed efficiente dei batteri utilizzando un nuovo separatore di particelle magnetico. Le nanoparticelle a struttura core-shell sviluppate dal consorzio verranno usate nel risanamento nella bonifica di siti contaminati rimuovendo i batteri e i metalli pesanti. Le nanoparticelle possono essere usate anche per sviluppare strategie anti vegetative.
Parole chiave
Nanomateriale, ossido metallo, nanocomposito, materiale core-shell, ossidasi multirame, batteri marini, laccasi, ossido ferro, anti vegetativo